io e lei

(…) Seguendo l’esempio della urban comedy d’oltreoceano (alla Nora Ephron o alla Woody Allen, per intenderci) e tenendo come faro l’equilibro fra autorialità e appeal commerciale di I ragazzi stanno bene, Io e lei racconta la quotidianità di una coppia omosessuale senza cedere agli stereotipi (con la possibile eccezione del cameriere filippino), esplorando la complessità degli equilibri fra persone che si amano ma che non per questo rinunciano alla propria unicità. La sceneggiatura (della regista insieme a Francesca Marciano e Ivan Cotroneo) è raffinata e credibile, si declina su dimensioni socioculturali diverse (benché dia più spazio all’ambiente altoborghese) e mantiene un tono divertito anche nei momenti dolorosi, un sottotesto dolente anche nei momenti comici. 

Il cast corale funziona in modo magistrale e Margherita Buy mette a frutto la sua intrinseca vaghezza per rappresentare i dubbi esistenziali di Federica. Ma Io e lei appartiene a Sabrina Ferilli, irresistibile nei panni di Marina, una donna completa che non rinuncia alle proprie radici ma che ha voluto diventare la donna che sapeva da sempre di essere. Non c’è saccenza nella sua interpretazione, né facili concessioni alla macchietta: non solo quella della lesbica «maschile», ma anche quella dell’ex attrice coatta, o della donna manager carrierista. La sua Marina è, semplicemente, una persona reale, piena di tenerezza e ironia, di passione e curiosità, e non permette a nessuno di dirle chi è, o chi deve amare. 

Paola Casella

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(…) Film après film, Maria Sole Tognazzi trouve un ton qui lui est propre, qui se démarque peu à peu des influences de cinéastes comme Jane Campion ou Catherine Breillat, pour se rapprocher de la géniale Nora Ephron qui,  en  une  apparente légèreté mais avec une précision chirurgicale, révèle les véritables enjeux des rapports sentimentaux et sociaux. Un autre point fort qui contribue à la réussite du film, est sans doute l’écriture, tout en retenue, d’Ivan Cotroneo et Francesca Marciano. Avec la réalisatrice, ils tissent une mosaïque à la fois fragile et réaliste. Entre dialogues percutants et situations familières, ils parviennent à maintenir le spectateur dans un état de réflexion continue. Aux antipodes l’une de l’autre – et donc parfaites pour incarner deux visages de l’amour  – , Sabrina Ferilli et Margherita Buy se mettent au service de Io e Lei, et deviennent le véritable moteur de toute l’opération. Leur confrontation est un pur bonheur pour le spectateur ou la spectatrice: loin de leurs registres habituels (Virzì, Piccioni et Moretti), Buy et Ferilli offrent deux interprétations mesurées et émouvantes, qui touchent les cordes les plus sensibles de celui ou celle qui voit et qui se laissent entraîner dans leur sillage, fait d’amour et de douleur.

Gabriele Marcello  (traduction d'Alfio di  Guardo)